lunedì 18 aprile 2011

Finalmente!

Finalmente: il tanto atteso momento della svolta è giunto…ma a che prezzo? Sono davvero disposto a sovvertire ogni mio ideale per soddisfare uno stupido capriccio?
Oppure ci si potrebbe chiedere: è davvero così stupido, questo capriccio, da non voler rivoluzionare la propria vita? E se ne valesse la pena, ma al momento attuale non fossi in grado di cogliere appieno i vantaggi dell’intera vicenda?

Vivere è difficile… credo che ormai questo sia un dato di fatto: il dover fare scelte sempre più rilevanti (per la propria vita) porta ad un maggior grado di insoddisfazione personale. Ma perché avviene tutto ciò? Non sono, le scelte, il risultato di un processo attento di analisi di pro e contro, con vittoria attribuita alla lista più lunga?
No, purtroppo non sempre… Ci sono volte in cui il cuore prevale. Mi sono sempre ritenuto capace di discernere il bene dal male, di capire quando sbagliavo e di fermarmi in tempo. Eppure ora sto perdendo qualsiasi sicurezza nella mia capacità di valutazione. Non mi vergogno a dirlo: in questi giorni ho paura.
Paura di me stesso e delle persone che mi circondano. Perché, se da un lato sono desideroso di scoprire nuovi lati di me stesso (chi non lo è?), dall’altra non comprendo perché il mondo creda che io abbia fretta. E’ davvero necessario fare qualsiasi esperienza alla prima occasione? Io non mi trovo d’accordo.
Qualcuno mi rinfaccia di essere infantile, di vivere in una bolla dorata… Io penso, invece, di aver fatto scelte che possano avvantaggiarmi in futuro. Ho deciso di concentrarmi sullo studio e considero tempo libero l’andare a correre e l’uscire con gli amici, invece di dare spazio ai “sentimenti” e alle storie d’amore. Eppure questa mia scelta sembra “strana”, “non normale”…
Vogliamo dirla tutta? Nemmeno io sono “normale”… Credete che non mi interessi un compagno di vita, qualcuno con cui essere veramente me stesso e con cui condividere i momenti più belli – e quelli più brutti,, per par condicio – della giornata? La risposta è sì, mi interessa. Ma non penso sia giusto buttarsi “fra le braccia del primo che capita”, come mi ha detto una mia carissima amica! Per chi non lo sapesse, il sottoscritto ha 19 anni, un’età che per molti è considerata ormai non più da “prima esperienza”.
Il mio carattere timido e i miei modi di fare non troppo espansivi mi hanno sempre portato, invece, grandi e durature amicizie, invece di brevi ed intensi amori. Sarà che mai ho lasciato le porte del mio cuore spalancate ad ogni sentimento, sarà quel che vogliamo, ma così stanno le cose.
Ma io so qual è il mio problema…fgantastico troppo! Lo dice anche il mio oroscopo: mi rifugio in sogni e progetti per il futuro che difficilmente possono vedere realizzazione pratica. Ciò di cui sono sicuro, tuttavia, è il volere una persona che veramente mi apprezzi e mi voglia bene. Probabilmente devo aver guardato troppi film romantici, ma ho un sogno nel cassetto: avete presente il famoso “colpo di fulmine”? Ecco sì, proprio quell’utopia…io ci credo! Credo fermamente che un giorno incrocerò lo sguardo di un ragazzo, ci parleremo e sarà amore (non pretendo eterno, diciamo intenso), sarà "quello giusto".
Insomma, il problema è il seguente: perché dovrei lasciarmi andare con il primo che passa (come la famosa pubblicità di qualche anno fa) e poi rimpiangere di averlo fatto quando arriverà quello giusto? Se arriverà, sarò contento di aver atteso; se non arriverà, mi sarò nutrito di sogni ed illusioni che, almeno per qualche ora alla settimana, hanno rischiarato il mio spirito sempre più cinico.
A volte vorrei essere più istintivo e meno pensante, probabilmente vivrei meglio e “amoreggerei” di più.

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